ROMA – Con 44 voti favorevoli, nessuno contrario e 1 astenuto, il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, riunitosi oggi in sessione straordinaria, ha radiato l’Associazione Napoletana della Stampa che, sommersa dai debiti, non riesce più ad assicurare i servizi di assistenza sindacale ai giornalisti della Campania. Sciolto, dunque, il patto federale che legava l’Assostampa Napoletana.
La seduta scaturisce dalla delibera con la quale, il 20 febbraio scorso, la Giunta Esecutiva della Fnsi e la Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa avevano deliberato all’unanimità la convocazione del Consiglio Nazionale per un esame approfondito della situazione che vede la gloriosa Associazione Napoletana della Stampa gravata da un debito di circa 5 milioni di euro, dei quali circa 3 relativi alla condanna, in Cassazione, a favore del Comune di Napoli per la vicenda della Casina del Boschetto.
Due anni dopo aver festeggiato il Centenario dalla fondazione, avvenuta nel 1912, dopo la primordiale esperienza dell’Unione dei Giornalisti Napoletani costituita nel 1901, cala dunque il sipario sull’Associazione Napoletana della Stampa federata alla Fnsi.
Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ed il direttore Giancarlo Tartaglia, nei loro interventi introduttivi hanno ricordato che la sentenza della Suprema Corte, che ha confermato la condanna dell’Associazione Napoletana della Stampa è riferita a fatti risalenti al periodo che va dal 1985 al 1999 e riguardano il mancato rilascio della Casina del Boschetto, sede del Circolo della Stampa, dopo un provvedimento di sfratto concesso nel 1985, senza che i dirigenti del Circolo del tempo si opponessero.
Da ricordare, inoltre, che nei tre gradi di giudizio, dal 2000 ad oggi, i giudici hanno prima deciso per l’assoluta infondatezza della domanda di risarcimento proposta dal Comune di Napoli. In appello, invece, hanno condannato l’Assostampa al pagamento e, infine, la Cassazione ha confermato quest’ultimo giudizio, con sentenza esecutiva, che è stata notificata il 19 giugno scorso.
Numerosissimi gli interventi, a partire da quelli dei napoletani Enzo Colimoro (segretario dell’Associazione Napoletana della Stampa) e Mimmo Falco (componente della Giunta Esecutiva) e del vicesegretario nazionale Fnsi, Carlo Parisi, che ha posto l’accento sul significato di un voto “tecnico” (dettato, appunto, dall’impossibilità di garantire i servizi ai colleghi campani) e non certo “politico”, non essendo, tra l’altro, i fatti ascrivibili all’attuale dirigenza.
Sciolto il patto federale con 44 voti a favore, nessuno contrario e 1 astenuto. Amaro addio ad oltre 100 anni di storia