RENDE (Cosenza) – Il Comitato di redazione de “L’Ora della Calabria”, a nome di tutti i giornalisti della testata, esprime “solidarietà e vicinanza al collega Consolato Minniti, destinatario di un provvedimento di ispezione e sequestro del computer, dei cellulari e di altri documenti legati alla sua attività giornalistica”.
“Un provvedimento – sottolinea il Cdr – che accogliamo con profondo sgomento, dal momento che Minniti, come sempre, stava svolgendo semplicemente il suo lavoro, con la professionalità che gli è propria. Ferma restando la nostra fiducia nell’attività della magistratura, il provvedimento appare quantomeno sproporzionato e limita il diritto di cronaca e di informazione, che il nostro collega ha sempre esercitato tenendo ben fermi i criteri guida dell’attività giornalistica”.
Ugualmente, il Comitato di redazione manifesta “solidarietà anche ai colleghi della redazione di Reggio Calabria, che a causa del blocco del server hanno avuto notevoli difficoltà nella fatturazione delle pagine de «L’Ora di Reggio», rischiando di non riuscire a portare a termine il loro lavoro”.
“Un provvedimento – sottolinea il Cdr – che accogliamo con profondo sgomento, dal momento che Minniti, come sempre, stava svolgendo semplicemente il suo lavoro, con la professionalità che gli è propria. Ferma restando la nostra fiducia nell’attività della magistratura, il provvedimento appare quantomeno sproporzionato e limita il diritto di cronaca e di informazione, che il nostro collega ha sempre esercitato tenendo ben fermi i criteri guida dell’attività giornalistica”.
Ugualmente, il Comitato di redazione manifesta “solidarietà anche ai colleghi della redazione di Reggio Calabria, che a causa del blocco del server hanno avuto notevoli difficoltà nella fatturazione delle pagine de «L’Ora di Reggio», rischiando di non riuscire a portare a termine il loro lavoro”.
“Attendiamo fiduciosi – conclude il Cdr – l’evolversi degli eventi, sicuri che verrà chiarita la posizione del collega Consolato Minniti e la sua assoluta estraneità a qualsiasi accusa. Nel frattempo l’intero corpo giornalistico, compreso il nostro collega Consolato, continuerà a svolgere il proprio lavoro così come ha sempre fatto, con professionalità e al servizio di un unico dovere: quello di dire la verità, anche quando è scomoda. Lo dobbiamo ai nostri lettori e a noi stessi”.