PESCARA – Con sorprendente scarso senso di responsabilità la giunta regionale, oggi, ha respinto la proposta del Vicepresidente Castiglione di revocare la delibera con la quale la scorsa settimana l’esecutivo abruzzese aveva affidato la dirigenza del Servizio Stampa ad un non giornalista, ossia Vanna Andreola, suscitando le legittime proteste dell’Ordine e del Sindacato dei giornalisti abruzzesi e degli stessi giornalisti in servizio presso l’Ufficio stampa della Regione.
Aver oggi confermato questa scelta, che è in contrasto con la legge, comporta da parte della Giunta un’assunzione di responsabilità che potrebbe avere serie e gravi conseguenze sull’operatività di un fondamentale servizio, che sta alla base della trasparenza delle azioni politico-amministrative della Giunta regionale e, di conseguenza, sulla possibilità dei cittadini di esserne correttamente e compiutamente informati.
Ciò a prescindere dal fatto che la Regione abbia o no recepito la legge 150 del 2000 che affida ai giornalisti la dirigenza dell’Ufficio stampa. Ciò a a prescindere anche dal fatto che la Regione abbia potuto fino ad oggi far dirigere questo servizio a un non giornalista. Se lo ha fatto, lo ha fatto calpestando l’elementare norma, dal punto di vista del contenimento dei costi della pubblica amministrazione, che vuole che a dirigere le testate giornalistiche della regione (rivista e agenzia di stampa) sia il dirigente del settore.
Si dà il caso che Vanna Andreola non potrà assumere la direzione di tali testate perché non é giornalista. Che si fa allora? Si continua a far dirigere l’agenzia di stampa, che tutti i giorni sforna comunicati della Giunta, ad un giornalista esterno, che da quel che ci risulta non ha più messo piedi in Regione? Con quali costi e a carico di chi? L’Ordine e il Sindacato dei giornalisti abruzzesi chiedono chiarezza su questi argomenti.
Chi dirige le testate giornalistiche della Regione? Viene pagato? Questo direttore esercita effettivamente questa funzione, ossia si reca regolarmente sul posto di lavoro, oppure è solo un prestanome pagato senza lavorare?
È, ancora, la sua attività , o presunta tale, viene prestata a titolo gratuito? Chiediamo al Presidente della Regione di darci risposte chiare ed immediate perché ne va della sua credibilità e della trasparenza amministrativa della Giunta che presiede.
Franco Farias (Segretario Sindacato giornalisti abruzzesi)