ROMA – La “banda del buco” ha colpito ancora e, questa volta, a farne le spese è stato il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino.
Lunedì pomeriggio i ladri si sono introdotti nell’appartamento del giornalista, in zona San Pietro, a Roma, facendo razzia di oggetti e valori, ma soprattutto smurando e portando via la cassaforte che era stata ancorata ad una colonna portante.
Un’operazione rumorosissima, che non ha destato sospetti nei vicini di casa, che comunque hanno udito il fracasso, e che ha aperto nel muro un diaframma di oltre un metro.
Ai carabinieri Enzo Iacopino ha denunciato che all’interno della cassaforte erano custoditi i gioielli di famiglia, tra cui, in particolare, le fedi nuziali dei genitori, saldate “a testimonianza – ha dichiarato Iacopino al Messaggero – del legame bellissimo e indissolubile”.
Frastornato dallo scenario apparso ai suoi occhi, Enzo Iacopino ha lanciato attraverso le colonne del quotidiano romano “un appello a chiunque potesse trovarsi per le mani gli anelli di mamma e di papà: anche se il valore è modesto, per me erano una cosa importantissima”.
Al momento del furto, avvenuto nel primo pomeriggio, Enzo Iacopino si trovava negli uffici dell’Ordine dei giornalisti, in via Parigi, mentre la moglie era in gita con gli studenti della scuola nella quale insegna.
“Surici i casa” avrebbero detto i genitori di Iacopino, originario di Reggio Calabria. In effetti, per compiere un furto in pieno giorno e in pieno centro della capitale, con l’ausilio dell’attrezzatura necessaria a smurare la cassaforte, la banda doveva essere a conoscenza di tutti i movimenti della famiglia Iacopino.
Il vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, esprime “umana solidarietà a Enzo Iacopino, vittima di una traumatica esperienza da non augurare neppure al peggior nemico”.