Carlo Parisi ringrazia magistratura e forze dell’ordine: “L’impegno del Viminale sta dando i suoi frutti”

Minacce ai giornalisti: anche in Calabria lo Stato c’è

Carlo Parisi e Franco Siddi al Viminale con il Capo della Polizia, Antonio Manganelli

VIBO VALENTIA – I carabinieri hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro nei confronti di dieci presunti affiliati alla cosca Soriano di Filandari, nel vibonese. I fermati sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, minaccia, incendio, detenzione e porto abusivo di armi e di esplosivi, aggravati dalle modalità mafiose, commessi ai danni di numerosi imprenditori ed anche di alcuni giornalisti, in un arco temporale compreso tra il 2007 e la data odierna.
Le indagini, inoltre, avrebbero portato all’individuazione dei responsabili delle minacce e dei danneggiamenti subiti da alcuni militari dell’Arma, che hanno operato nella zona. L’operazione i stamani è stata portata a termine dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, che hanno avviato l’indagine nel 2010, con il supporto di quelli della Compagnia speciale e del Nucleo cinofili del Gruppo operativo Calabria.
Telefonate minatorie e minacce alla deputata Angela Napoli (Fli) ed ai giornalisti Pietro Comito di Calabria Ora e Nicola Lopreiato della Gazzetta del Sud, colpi di pistola ed auto incendiate ai carabinieri: sono alcuni degli episodi contestati dalla Dda di Catanzaro alle dieci persone fermate stamani dai carabinieri di Vibo Valentia e ritenute affiliate alla cosca Soriano di Filandari.
In particolare, Angela Napoli e Nicola Lopreiato ricevettero una lettera di minacce, mentre a Comito fu fatta una telefonata minatoria. Ancora più pesanti le intimidazioni a quattro carabinieri che prestavano servizio nella zona: ad uno fu bruciata la vettura, ad altri due spararono colpi di pistola contro l’abitazione e l’automobile e ad un altro fui recapitata una lettera a casa. (Ansa)
Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, esprime il più sentito ringraziamento alla magistratura ed alle forze dell’ordine che hanno, così dimostrato, che quando lo Stato decide di impegnarsi seriamente, impiegando uomini e mezzi, i risultati si vedono ed i cittadini possono ricominciare ad avere fiducia.
“Come già avvenuto nel caso di Antonino Monteleone – afferma Carlo Parisi – finalmente lo Stato sta dando seguito agli impegni assunti al Viminale, il 25 marzo 2010, dal capo della Polizia, Antonio Manganelli. In quell’occasione, infatti, Carlo Parisi ed il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, hanno chiesto di “andare a fondo ai singoli episodi per dimostrare che lo Stato c’è. Operazioni come quella odierna – sottolinea Parisi – dimostrano che quando ognuno svolge normalmente il proprio mestiere – che per i giornalisti è quello di informare e per i magistrati e le forze dell’ordine di assicurare i delinquenti alla giustizia – lo Stato esiste e nessuno può concedersi il lusso di dire che la Calabria è terra di nessuno”.

Un commento:

  1. Giuseppe Sarlo (presidente Circolo Vibonese della Stampa)

    I giornalisti del Circolo Vibonese della Stampa esprimono il più vivo plauso a Magistratura e Forze dell’Ordine per i positivi risultati registrati nelle indagini sulle minacce che hanno interessato, tra gli altri, i colleghi Pietro Comito ( Calabria Ora) e Nicola Lopreiato ( Gazzetta del Sud), vittime di intimidazioni da parte di una consorteria criminale che ha operato sul territorio di Filandari tra il 2007 e oggi.
    E’ una ennesima occasione volta a significare che occorre confermare sempre nuova fiducia allo Stato.
    Nello stesso tempo il felice esito dell’indagine aiuta tutti i colleghi impegnati sul fronte della cronaca nera a capire che l’attività svolta in un settore così delicato della vita di tutti i giorni è garantita dai continui e qualificati sforzi che Magistratura e Forze dell’Ordine assicurano anche in un momento storico così difficile sul piano ambientale e sociale ad una categoria così fortemente esposta quale quella dei giornalisti.

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