CATANIA – Il direttore generale del Catania Calcio, Pietro Lo Monaco, è stato condannato ad otto mesi di reclusione (pena sospesa) per violenza privata nei confronti del giornalista Alessio D’Urso, già corrispondente della Gazzetta dello Sport. Il pm ne aveva chiesto l’assoluzione. Il giudice monocratico del Tribunale penale di Catania, Antonino Fallone, ha inoltre condannato Lo Monaco ad una provvisionale risarcitoria di ottomila euro, oltre a 4500 euro di spese legali ed alla pubblicazione della sentenza, a sue spese, sui quotidiani “La Gazzetta dello Sport” e “La Sicilia”. Il giornalista era assistito dagli avvocati Caterina Malavenda, Paolo Grasso e Sergio Raciti.
Il processo è scaturito dal comportamento di Lo Monaco, difeso dall’avv. Piero Amara, che, dal luglio 2007 all’aprile 2008, ha impedito ripetutamente l’ingresso del giornalista allo stadio “Cibali”, alla sala stampa ed alla zona mista perché ritenuto a lui “sgradito”. Divieto che ha impedito ad Alessio D’Urso di svolgere serenamente il proprio mestiere di cronista.
Il Tribunale aveva, invece, assolto “perché il fatto non sussiste” il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, ed il capo della sicurezza dello stadio, Arturo Magni, che avevano fatto ricorso al rito abbreviato.
Il giudice Fallone ha riconosciuto, altresì, a D’Urso una provvisionale di ottomila euro: riconosciuti anche 4500 euro di spese legali. Inoltre, è stata ordinata la pubblicazione, a spese dell’imputato, della sentenza sul “La Gazzetta dello Sport” e su “La Sicilia”. Il danno civile dovrà essere liquidato in separata sede.
Otto mesi di reclusione (pena sospesa) a Pietro Lo Monaco per violenza privata nei confronti del cronista Alessio D’Urso