TORINO – L’altra faccia di Los Angeles, quella “brutta, sporca e cattiva” dietro ai luccichii di Hollywood, è andato a cercarla e a raccontarla proprio un giornalista italiano, Daniele Compatangelo, 35 anni, nato a Savona e cresciuto a Torino. E nel farlo ha vinto anche un prestigioso riconoscimento.
Compatangelo ha ricevuto, a Los Angeles, nella Crystal Ballroom del Biltmore Hotel – sala divenuta celebre negli Anni Trenta perché qui si celebrarono le prime “notti degli Oscar” – la sua Honor of Mention come unico giornalista italiano al 53° Concorso Nazionale dei giornalisti professionisti americani della California del Sud (53rd Southern California Journalism Award).
Da oltre mezzo secolo il concorso premia i migliori lavori giornalistici pubblicati negli Usa nell’anno appena trascorso: si spazia dal New York Times al Los Angeles Times, fino alla Cnn. Nella sezione giornalisti stampa estera ha vinto l’inchiesta televisiva di Compatangelo: 22 minuti di filmato su “Los Angeles: la caduta, tra crisi e solitudine”.
“Con questa inchiesta – spiega Compatangelo – ho voluto mostrare come la crisi di questa città sia più grave di quello che noi Italiani ci possiamo immaginare. La vera «città del cinema» è fatta di poveri, sporcizia, immondizia abbandonata per strada, di un immenso ghetto messicano a pochi passi dal teatro dove tutti gli anni si svolge la «notte degli Oscar», di una forte immigrazione illegale e di famiglie intere che hanno perso la casa e sono costrette a dormire per strada e a mettersi in coda per ore davanti ad alcune chiese per assicurarsi un pasto caldo al giorno”.
Compatangelo si è trasferito a Los Angeles un anno fa, dopo un’esperienza in Canada, a Vancouver, al Centro Stampa Internazionale dei Giochi Olimpici 2010.
“Qui negli Usa – spiega il giornalista – sebbene ci sia crisi si può ancora lavorare e creare. Mi sono inventato anche un’agenzia di giornalismo e comunicazione tra Italia e Stati Uniti: la Cij, Compatangelo International Journalism. Visti gli alti costi per spedire un inviato oltre oceano per un servizio giornalistico, la mia agenzia offre la possibilità di avere a disposizione giornalista e operatore direttamente sul posto. Tornerò sicuramente in Italia, ma per il momento continuo da qui a scrivere e a mandare servizi tv”.